martedì 29 settembre 2009

EBOLI:PRESO ENNESIMO SPACCIATORE NORDAFRICANO

- EBOLI (SALERNO), 27 SET - Un cittadino marocchino di 32 anni è stato arrestato a Eboli (salerno) dai carabinieri perché ricercato per spaccio di droga dallo scorso anno. L'uomo era tornato nel centro della Piana del Sele ed è stato sorpreso dai militari della locale compagnia, coordinati dal tenente colonnello Nobile Risi, mentre era in strada. Cercava di confondersi tra quanti stavano prendendo parte ai festeggiamenti per i santi patroni Cosma e Damiano.(ANSA).


www.ansa.it

venerdì 11 settembre 2009

IL BINOMIO TRAFFICO DI DROGA - IMMIGRAZIONE NORDAFRICANA E' SEMPRE PIU' AVVALORATO DAI FATTI


ARRESTATO A BATTIPAGLIA PUSHER MAROCCHINO RICERCATO IN LOMBARDIA PER TRAFFICO DI DROGA
Più di mille gli episodi di spaccio di cui è accusato insieme ad altri connazionali

Blitz all’alba dei Carabinieri della stazione di Battipaglia per trarre in arresto un cittadino marocchino colpito da ordine di cattura emesso dal GIP del Tribunale di Voghera (Pavia).
L'operazione segue articolata attività di indagine (6 mesi) condotta dai Carabinieri della Compagnia di Voghera (Pv), che ha portato all’arresto di 5 marocchini facenti parte di un'agguerrita associazione che gestiva una fittissima rete di spaccio (coca e hashish) attiva nelle province di Pavia ed Alessandria. Più di mille gli episodi che vengono contestati agli arrestati, vorticoso il giro di affari (una dose di cocaina veniva venduta a 70 euro, indice anche dell’ottima qualità dello stupefacente).
Grazie al capillare lavoro dei Carabinieri di Battipaglia, che in questi giorni stanno eseguendo un certosino monitoraggio degli stranieri presenti sul territorio, è emerso che uno dei controllati era coinvolto e ricercato nell’ambito dell'indagine suddetta. Rapidi controlli hanno permesso di ricostruire la vera identità del marocchino, identificato per Abderrahim Amhalla, classe 1975, acciuffato mentre dormiva in una casa della litoranea di Battipaglia.
All’arrestato è stata notificata l’ordinanza del Tribunale di Voghera ed è stato condotto al carcere di Salerno. Sono in corso accertamenti per stabilire se Amhalla era arrivato a Battipaglia perché sentiva il fiato sul collo dei Carabinieri lombardi oppure per ricostituire nella città della piana del Sele una propria attività di spaccio. Al vaglio degli inquirenti anche la posizione del 63enne battipagliese che gli ha ceduto in fitto il piccolo appartamento.

FONTE: http://www.salernoinprima.it/

giovedì 3 settembre 2009

IL RAZZISMO AL CONTRARIO ADESSO RISCHIA DI CONTAGIARE L'ITALIA.

Il razzismo al contrario adesso rischia di contagiare l’Italia.

di Ida Magli

La notizia migliore, nella vicenda del «bianco» costretto a scappare dal Sudafrica per le vessazioni da parte dei «neri», è che non abbia chiesto asilo a noi, ma al Canada. Finalmente qualcuno si è accorto che esistono territori immensi quasi disabitati, come appunto il Canada, secondo Paese al mondo, dopo la Russia, per estensione e con una densità demografica di 3 abitanti per chilometro (noi circa 200). Ho il dubbio, però, che questa scelta non sia dettata dalla scarsa popolazione, quanto dal fondato timore di ritrovarsi ben presto in Europa a rischio di maltrattamenti o almeno di sottomissione ai voleri dei tanti immigrati, di colore e non. Questa è, infatti, la verità: si tengono tanti discorsi per attutire, nascondere, motivare nei modi più diversi le difficoltà di convivenza fra gli immigrati e i vari popoli d'Europa, ma, di fatto, viviamo malissimo; e uno dei fattori principali di questa sofferenza è il timore, ormai inculcato in noi dai nostri governanti fin dalla nascita, che il malessere sia dettato dal razzismo. Bene, tranquillizziamoci: il razzismo non c'entra per nulla. Stiamo male perché siamo costretti a vivere nello stesso territorio con popoli diversi da noi, e diversi prima di tutto fisicamente. Le diversità fisiche colpiscono subito e creano immediatamente un senso d'estraneità. È la Natura che fa sì che i parenti si somiglino fisicamente fra loro, i genitori con i figli, con i fratelli, e poi, gradualmente sempre meno: i nipoti, i cugini, fino alle somiglianze di gruppo…L'uguaglianza, cui ci si riferisce oggi in continuazione, è un valore meta-fisico, di cui sono in possesso tutti gli esseri umani in quanto esseri umani, prescindendo da qualsiasi altro connotato, fisico, psichico, sessuale, etnico… ma si tratta di un valore filosofico, difficilissimo da comprendere e da realizzare, e che non ha nulla a che fare con uguaglianze concrete, di cui, per fortuna, non esistono esempi in natura. Non c'è foglia uguale ad altra foglia, come dice un vecchio e saggio adagio popolare. L'estraneità fisica è la caratteristica maggiore che impedisce agli uomini di potersi «identificare» l'uno nell'altro, sentirsi psicologicamente «simili». Maschio e femmina lo sanno benissimo: è impossibile per una donna identificarsi in un maschio, e viceversa. Ma è ugualmente quasi impossibile per un «bianco» identificarsi in un «nero»: comprendere i sentimenti, le percezioni, i gusti, intuire il tipo di intelligenza, le reazioni, gli interessi. Se si aggiunge a questo dato di partenza, la differenza di lingua, di religione, di storia culturale, ci si rende conto che vivere sullo stesso territorio non significa vivere «insieme». Non si amano le stesse cose; non si desiderano le stesse cose; soprattutto non si lavora per lo stesso futuro, non si hanno le stesse mete.Prendiamo come esempio gli immigrati musulmani da noi. Vivono in un Paese la cui storia è segnata costantemente dalla ricerca del «bello» in tutte le sue forme, disseminato di architetture, sculture, pitture, che ne testimoniano la storia, dai resti dell'antica Roma alle innumerevoli cattedrali, abbazie, castelli, palazzi… Ebbene, ai musulmani, come a tutti i popoli che obbediscono all'Antico Testamento, è vietata ogni forma di «rappresentazione», il che significa che tutte le opere d'arte di cui l'Italia è piena, essi non le possono né capire, né apprezzare, e che, non appena sarà in loro potere farlo, le distruggeranno. Nessuno pensi che non sarà così: non ha, forse, la Chiesa dei primi secoli, distrutto, cancellato, tutti i monumenti di Roma, perfino gli acquedotti, le fognature, i fori, gli anfiteatri?
Perché mai gli immigrati non dovrebbero avere come meta di poter governare, avere la maggioranza, poterci dominare? Sono uomini e come tali non possono desiderare altro che lasciare la propria impronta nella storia, far vincere la propria lingua, la propria religione, il proprio gruppo… Insomma, se non si cambia del tutto la rotta seguita fino ad oggi, noi non abbiamo futuro. È vero che il loro progetto è quello del Governo Mondiale, con l'unificazione di tutti i popoli, di tutte le religioni, ma sarà bene richiamarli alla realtà: hanno costretto al silenzio, all'umiliazione, addirittura al rimbambimento gli europei ponendogli sempre di fronte le stimmate della seconda guerra mondiale, ma esistono, oltre agli immigrati in Europa, miliardi di uomini, in Cina, in India, in America Latina, che non si piegano davanti alla onnipotente presunzione della guida americana e che manderanno all'aria ogni idea di uguaglianza unificatrice e di governo mondiale.Non sarebbe, dunque, urgente che anche noi, gli Italiani, gli Europei, riprendessimo in mano la nostra vita, il nostro futuro? Cosa hanno fatto di male i giovani italiani, i giovani tedeschi, nati tanto tempo dopo il fascismo, dopo il nazismo, perché debbano ancora tenere bassa la testa, umiliarsi, chiedere perdono? Questo è il razzismo, questa è l'eredità genetica, questa è la peggiore delle ingiustizie. L'Unione Europea è in crisi perché era fin dal principio un'idea irrealizzabile. Ancor più irrealizzabile è l'idea dell'Unione Mondiale. Cominciamo a lavorare per sopravvivere come italiani.

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