martedì 27 ottobre 2009

BATTIPAGLIA:MAGHREBINO FORZA POSTO DI BLOCCO E CERCA DI INVESTIRE UN CARABINIERE.

Battipaglia. arrestato extracomunitario che tenta di investire Carabiniere

Nella serata di ieri, a Battipaglia (SA), località litoranea, i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia diretti dal S.Ten. Gianluca GIGLIO hanno arrestato, in flagranza di reato, CHATIBI Gaouad nato in Marocco il 1° giugno 1983, domiciliato in Eboli (SA), loc. Campolongo, responsabile di permanenza clandestina nel territorio nazionale nonché resistenza, violenza e lesioni a P.U.. I militari durante l’esecuzione di un posto di controllo intimavano l’alt ad un’Audi A4 autovettura con a bordo due individui, che eludevano il controllo e si davano alla fuga, non prima di aver tentato di investire il capo pattuglia che rovinava al suolo. L’auto veniva immediatamente inseguita e, vistisi raggiunti, il passeggero si dava alla fuga a piedi facendo perdere le proprie tracce nella pineta circostante, mentre il conducente veniva bloccato ed arrestato e l’autovettura sequestrata. L’arrestato privo di permesso di soggiorno, è trattenuto nelle camere di sicurezza di questa Caserma, in attesa del rito direttissimo già fissato dall’Autorità Giudiziaria.

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mercoledì 21 ottobre 2009

BATTIPAGLIA: SNIDATA UN' ALTRA CASA D'APPUNTAMENTO CON PROSTITUTE EXTRACOMUNITARIE.


Scoperta dalla polizia casa d'appuntamento in pieno centro.

Imprenditori, professionisti e commercianti tutti benestanti e distinti. È questo l'identikit tipo degli uomini che frequentavano la casa hard di via Roma, ubicata a quattro passi dalla stazione e facilmente raggiungibile. Tra gli uomini identificati dalla polizia che da maggio sino a qualche giorno fa si sono recati nell'alcova c'erano anche commercianti e imprenditori provenienti da tutta la provincia di Salerno. Nelle settimane scorse il fenomeno dilagante delle case a luci rosse, sparse in tutta la città, era stato denunciato a chiare lettere anche dall'assessore comunale di Battipaglia, Gianluca Barile che aveva chiesto alle forze dell'ordine e alla polizia municipale di avviare specifici controlli. Ora, finalmente una casa hard ha chiuso i battenti ma in città ce ne sono altre. Addirittura le prostitute dopo essere contattate per telefono dai clienti li attendono in piazza Della Repubblica, in pieno centro, e poi insieme raggiungono le alcove. Non è escluso che nelle prossime ore vengano effettuate ulteriori operazioni anti prostituzione e vengano chiuse altre case hard. Gli investigatori, infatti, ritengono che le alcove aprono e chiudono i battenti in pochissimo tempo. Tutto per eludere i controlli. . blitz della squadra anticrimine del commissariato di Battipaglia, diretta dal vicequestore aggiunto Antonio Maione, è stato messo a segno tra sabato e domenica notte in un alloggio al terzo piano di uno stabile di via Roma, subito sequestrato. I poliziotti hanno fatto irruzione nella casa hard mentre un cliente usciva. Tra le luci soffuse in due stanze distinte, seminude hanno scoperto J.L. G., che oltre a gestire la casa d'appuntamento con il convivente si prostituiva e S.A. un'altra giovane prostituta dell'Ecuador. La casa è stata perquisita e nelle stanze, dove le due donne si intrattenevano con i clienti, sono stati rinvenuti due cestini con 3.000 euro subito sequestrati. In un'altra stanza c'erano due computer funzionanti collegati ad internet e una quindicina di telefonini. I telefonini, venivano utilizzati per fissare gli appuntamenti con i clienti. Ormai, in città dell'esistenza della casa d'appuntamento di via Roma si parlava da molto e il blitz della polizia era auspicato da più parti.

lunedì 12 ottobre 2009

I NORDAFRICANI CLANDESTINI DI SAN NICOLA VARCO CERCANO DI REGOLARIZZARSI TRUFFALDINAMENTE ATTRAVERSO IL DECRETO SANATORIA SULLE BADANTI.

S. NICOLA VARCO: I BRACCIANTI DIVENTANO BADANTI

EBOLI - E' emerso molto altro dalla visita effettuata dal capo missione dell'Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim) Peter Schatzer, al "ghetto" di San Nicola Varco, oltre alla soddisfazione per quanto svolto dalla task force istituzionale. Emergono risvolti preoccupanti relativi a nuovi fenomeni che avrebbero iniziato a registrarsi sul territorio: su tutti, quello della regolazzazione dei circa 700 immigrati per "vie traverse". E cioè con la partecipazione al programma di regolarizzazione di colf e badanti. "Un certo numero di marocchini è partito e sta partendo per diventare colf o badanti, anche se secondo le regole bisogna dimostrare d’averlo fatto per tre mesi prima dell’entrata in vigore della regola, ma sembra che qui, di nuovo, qualcuno ci stia guadagnando sopra”. Denunica chiara di casi che, tuttavia, resterebbero circoscritti, almeno per il momento. “Ci sono già un paio di casi - prosegue Schatzer -. Altri cercheranno di mettersi in regola attraverso questo meccanismo. Il problema è che devono pagare anche qui molto caro e se qualcosa non va in porto i soldi sono persi, insieme a quelli che hanno dato per arrivare fin qui. Chiedono qualche migliaia di euro, in alcuni casi si arriva anche a 3 mila euro”. Fenomeno da arginare, soprattutto per i presupposti malavitosi che esso presenta. Il rischio è che si finisca in una rete simile a quella che ha portato centinaia di immigrati in Italia. Costretti a pagare per un contratto di lavoro e giunti con tanto di visto sul passaporto. una volta nel Bel Paese, però, del datore di lavoro neanche l'ombra. Il ripetersi della triste esperienza, quindi, è dietro l'angolo. Schatzer è intervenuto anche su questa vicenda. In un virgolettato, riportato dal quotidiano on line Affaritaliani.it, il capo missione Oim commenta: "Aspettiamo quel che faranno i magistrati e la procura. Noi abbiamo dato tutti i dettagli delle persone che hanno truffato, quelli che potevano dimostrarlo. Non abbiamo ancora visto nessun caso accettato come tratta di esseri umani, l’unico modo per dare un permesso che dia la possibilità di lavorare regolarmente. Come collaboratori di giustizia, il permesso dà solo lo status di rimanere, ma non possono lavorare e non possono fare nient’altro. È piuttosto drammatica la situazione degli irregolari, non cambierà molto”.Intanto nel campo, tra una lezione di italiano e l'istallazione di bagni e docce ("fino ad oggi ancora non funzionanti"), continuano i rimpatri assistiti secondo la formula che prevede la consegna di 1.100 euro ad ogni immigrato he sceglie di tornare nella propria patria, lì dove potrà usufruire di sostegno per l'avviamento al lavoro.

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