domenica 29 novembre 2009

CAPACCIO: RUMENO UBRIACO PROVOCA INCIDENTE AUTO, 3 FERITI


Capaccio. Rumeno ubriaco provoca incidente d'auto, tre feriti Giovedì pomeriggio in via Procuzzi

Il suo tasso alcolemico era cinque volte superiore a quanto previsto dai parametri di legge. Un rumeno di 43 anni, giovedì pomeriggio ha provocato un incidente che, oltre alla sua, ha coinvolto altre due automobili. In tre, lui compreso, sono dovuti ricorrere alle cure dei sanitari, per fortuna nessuno è rimasto ferito in maniera grave. P.L., 43 anni, cittadino rumeno residente a Capaccio, successivamente è stato denunciato a piede libero alla Procura della Repubblica di Salerno per guida in stato di ebbrezza. L’incidente è avvenuto giovedì pomeriggio intorno alle 19 in via Procuzzi, strada di collegamento tra Capaccio Scalo e Gromola. Il rumeno, alla guida di una Ford Fiesta, procedeva verso Capaccio Scalo. Dietro la sua automobile viaggiava una Renault Clio con a bordo padre e figlia. Dalla parte opposta proveniva una Mercedes. Secondo una prima ricostruzione della dinamica dell’incidente, l’autista della Mercedes avrebbe visto la Ford invadere la sua corsia e avrebbe cercato invano di evitarla. Le due automobili si sono toccate in un fianco. Poi la Mercedes è finita contro la Clio. Padre e figlia se la sono cavata rispettivamente con 15 e 10 giorni di prognosi. Il rumeno, portato all’ospedale di Vallo della Lucania, ha riportato ferite guaribili in 25 giorni. Solomqualche escoriazione, infine, per l’uomo alla guida della Mercdes.Sul posto per i rilievi del caso si sono portati i carabinieri della stazione di Capaccio
Scalo.

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sabato 28 novembre 2009

SALERNO FUTURISTA: DIBATTITO "FENOMENO IMMIGRAZIONE: DALLA BOSSI-FINI AD OGGI" ALLA PROVINCIA

Si è svolta in serata la conferenza “Fenomeno immigrazione : dalla Bossi-Fini ad oggi”, organizzata dall’associazione culturale e di promozione sociale “Salerno Futurista- CasaPound Italia”.
Presso l’aula del consiglio provinciale di Palazzo Sant’Agostino, il dibattito è stato introdotto dal responsabile regionale della cultura Luca Lezzi, che ha rimarcato la differenza tra la sterile campagna mediatica e populista portata avanti da alcuni partiti in riferimento al tema dell’immigrazione e la voglia di fare chiarezza da parte dell’associazione culturale, partendo dalla cause di un fenomeno in costante espansione. I tre relatori : il consigliere provinciale Pdl Antonio Cammarota, il responsabile provinciale Ale-Ugl Rosario Peduto e il responsabile nazionale del Blocco studentesco Università Davide Di Stefano hanno accostato la questione dell’immigrazione alle tematiche lavorative, sociali ed inerenti alla sicurezza. Davide Di Stefano ha delineato l’impostazione che Cpi intende seguire a livello nazionale :”L’immigrazione non è un fenomeno spontaneo così come media e lobby vogliono farci credere. Gli immigrati rappresentano una risorsa per chi li sfrutta ma una condanna per l’Italia. In campo lavorativo – continua Di Stefano – gli immigrati sono dei veri e propri schiavi sottopagati per produrre merci scadenti a costi bassissimi. Di conseguenza le imprese nazionali richiedono lavoratori a basso costo (immigrati) per reggere l’urto della sleale concorrenza delle aziende straniere nel sistema economico globalizzato”. L’intervento del consigliere provinciale Cammarota si è basata maggiormente sui temi d’attualità che hanno riguardato nelle ultime settimane da vicino la provincia di Salerno. “E’ inaccettabile – afferma l’esponente provinciale del Popolo della libertà – la situazione che si è venuta a creare a San Nicola Varco, dove centinaia di immigrati, in prevalenza clandestini, si ritrovano a vagabondare dopo lo sgombero del “ghetto” di Eboli”. L’incontro si è concluso con le affermazioni del responsabile provinciale Ale-Ugl :”Non esistono lavori che gli italiani non vogliono più fare – ha chiarito Rosario Peduto – ma salari che gli italiani non possono più accettare”.

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domenica 22 novembre 2009

IL CERCHIO SI STA PER CHIUDERE: PRESO ANCHE IL CAPO DEL CARTELLO NORDAFRICANO DI SAN NICOLA VARCO CHE MONOPOLIZZAVA IL TRAFFICO DI HASCISC NELLA PIANA



Catturato il capo della banda che spacciava e trafficava sostanze stupefacenti nell’area dell’ex mercato ortofrutticolo di San Nicola Varco

EBOLI: I Carabinieri coordinati dalla Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia – di Salerno hanno catturato il capo della banda che spacciava e trafficava sostanze stupefacenti nell’area dell’ex mercato ortofrutticolo di San Nicola Varco, sfuggito al blitz del 14 novembre u.s., allorché furono assicurati alla giustizia sei suoi connazionali per associazione per delinquere finalizzata al traffico e spaccio di droghe.
I Carabinieri della Compagnia di Eboli, diretta dal Ten.Col. Nobile Risi e coordinati dal Procuratore Capo della Repubblica di Salerno – Direzione Distrettuale Antimafia – dottor Franco Roberti, hanno assicurato alla giustizia anche il capo della banda degli extracomunitari che erano dediti allo spaccio e traffico di hashish nell’area degradata dell’ex mercato ortofrutticolo di San Nicola Varco di Eboli. Il ricercato, che si identifica in MORTAJIL El Bachir, di 29 anni, è stato localizzato in un cantiere nella frazione Mattinelle posto al confine tra i comuni di Eboli e di Campagna ed era al vertice del gruppo di spaccio e traffico di droghe. I Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Eboli, guidati dal Tenente Francesco Manna, la decorsa notte, previa cinturazione ed isolamento di sicurezza catturavano in prossimità del casolare rurale il ricercato che sottoponevano a fermo traducendolo nella casa circondariale di Salerno ove già sono ristretti sei suoi connazionali perché indiziati di associazione per delinquere finalizzata al traffico e spaccio di sostanze stupefacenti del tipo hashish.




giovedì 19 novembre 2009

S. NICOLA VARCO, CENTRO DELLO SPACCIO DI HASHISH GESTITO DAI NORDAFRICANI. I FALSI PROFETI DEL BUONISMO PSEUDOUMANITARIO SMENTITI DAI FATTI.

Droga nella Piana: sei arresti

• Sgominata una rete di spacciatori di hashish che operava tra i marocchini accampati nella struttura regionale sgomberata a San Nicola Varco. Sei sono gli extracomunitari assicurati alla giustizia. Un settimo, il capo dell’organizzazione, è riuscito a fuggire. • L’operazione antidroga denominata "Gold black", coordinata dalla Dda di Salerno, diretta dal Procuratore Franco Roberti, ha portato all’emissione di 4 ordini di fermi e 2 arresti in flagranza di spaccio, eseguiti dai carabinieri della compagnia di Eboli, diretta dal tenente colonnello Nobile Risi.
• Nella giornata di ieri i carabinieri hanno eseguito gli arresti di Abdel Mortachi, 25 anni, Azdine Makbor, 18, Nouredine El Moufid, 24, e Inb El Jalil El Mokhtar, 35. Tutti sono stati colpiti da un’ordinanza di misura cautelare in carcere per associazione a delinquere finalizzato all’acquisto, alla detenzione e allo spaccio di sostanze stupefacenti. Della stessa organizzazione fanno parte anche Said Mortajil, 21 anni, e Mhammedi Ajdir, 23, che sabato sera sono stati arrestati in flagranza di spaccio dai carabinieri del nucleo operativo della locale compagnia, guidato dal tenente Francesco Manna. Said Mortajil e Inb El Jalil El Mokhtar erano giá stati arrestati in una precedente operazione dei carabinieri contro lo spaccio al minuto nel ghetto di San Nicola Varco.
• L’operazione "Gold black" è partita con l’arresto di un giovane pusher avvenuto a Campagna. In quell’occasione i carabinieri trovarono tracce e collegamenti dell’arrestato con uno spacciatore marocchino che operava a San Nicola Varco. Il nordafricano era organico al "clan" che faceva base proprio nella struttura regionale abbandonata e mai destinata alla sua funzione di mercato ortofrutticolo. I carabinieri in queste settimane hanno portato a termine lunghi appostamenti in zona, risalendo ai componenti dell’associazione a delinquere che aveva monopolizzato lo spaccio di hashish nella Piana e nei Picentini e smerciava etti di droga ogni fine settimana.
• Il cerchio delle indagini si è stretto così intorno al ghetto di San Nicola Varco. I carabinieri hanno a lungo monitorato l’area con appostamenti di giorno e di notte. Nel corso delle attivitá sono stati controllati numerosi assuntori di stupefacente che facevano rifornimento di hashish dagli spacciatori marocchini. I carabinieri hanno accertato anche il luogo dello spaccio. Lo scambio avveniva sul ponticello che sovrastata il canale di irrigazione che scorre sul perimetro dell’ex mercato. Lo spaccio era perlopiù diurno. Non più tardi delle 21. Dopo lo sgombero del campo dell’11 novembre, i pusher si erano spostati a Cioffi. Il loro riferimento era una roulotte. • Sabato notte l’ultimo arresto che ha accelerato i tempi di tutta l’operazione, con la decisione della Procura di emettere i provvedimenti di fermo.
Massimiliano Lanzotto

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giovedì 12 novembre 2009

SGOMBERATO IL TUGURIO ISLAMICO DI SAN NICOLA VARCO, MA I CLANDESTINI NORDAFRICANI NON VENGONO ARRESTATI E SI DISSEMINANO NELLA PIANA


IMMIGRATI SGOMBERATI DAL CENTRO DI SAN NICOLA VARCO A EBOLI
Il sindaco di Eboli: "Era un problema che andava affrontato, qui a san Nicola Varco c'era una vera e propria emergenza ambientale con disastro igienico sanitario"
Oltre 200 uomini, tra polizia, carabinieri e Guardia di Finanza, hanno iniziato perquisizioni e controlli nell'area di San Nicola Varco di Eboli dove vivono quasi 800 nordafricani, per lo più marocchini. L'operazione di stamani si inquadra nel provvedimento di sequestro dell'area, disposto dalla magistratura salernitana per motivi di igiene e sanità pubblica. Nel corso dell'operazione si sono effettuate perquisizioni e controlli nell'intera area di 14 ettari di terreno che la Regione Campania ha trasferito al ministero dell'Agricoltura. "Era un problema che andava affrontato, qui a san Nicola Varco c'era una vera e propria emergenza ambientale con disastro igienico sanitario". E' quanto ha affermato il sindaco di Eboli Martino Melchionda, che stamani è stato presente allo sgombero da parte di polizia, carabinieri e guardia di finanza. "In passato abbiamo dato sostegno affinché gli extracomunitari potessero rientrare in patria, attraverso la Regione Campania e l'Oim (organizzazione internazionale migrazioni), ora siamo pronti come amministrazione comunale e a dare una mano agli extracomunutari regolari attraverso anche soluzioni alloggiative temporanee", ha proseguito il sindaco. "E' un intervento inaccettabile. E' la vergogna di questo Paese". E' quanto ha affermato il segretario regionale della Cgil Michele Gravano, anche lui stamani a San Nicola Varco assieme ai vertici sindacali della provincia di Salerno. "Da ieri eravamo stati allertati che qualcosa sarebbe successo questa mattina. Vogliamo auspicare - aggiunge - che a questo punto i sindaci dei territori vicini ad Eboli possano intervenire per dare assistenza ai tanti immigrati che da questa mattina all'alba hanno lasciato San Nicola Varco per andare a lavorare i campi". Gravano risponde che "l'economia di queste zone si basa su queste persone. E' questa l'amara realtà" a chi gli chiede della presenza di immigrati senza permesso di soggiorno.
IL COMUNICATO DEL SINDACO DI EBOLI
Nessuna valutazione sul piano delle decisioni giudiziarie, ma grande disponibilità agli interventi umanitari. Il Sindaco di Eboli, Martino Melchionda, accorso a San Nicola varco dove in mattinata è partita l’operazione sgombero e sequestro dell’area occupata dagli immigrati extracomunitari, ha così commentato la vicenda. «Rispettiamo la decisione assunta autonomamente dalla procura della repubblica. Un intervento, in ogni caso, che va nella direzione di tutelare innanzitutto coloro che vivono in questa area di proprietà della Regione Campania, dove le condizioni igieniche erano diventate drammatiche. Si tratta, comunque, di una decisione in linea con l’intesa dello scorso maggio tra Regione Campania, Prefettura di Salerno e Comune di Eboli che punta a liberare totalmente l’area per il prossimo 31 dicembre, in modo da salvaguardare la salute di chi per anni ha dimorato a San Nicola Varco in terribili condizioni igienico-sanitarie e mettere la zona a disposizione degli importanti progetti di sviluppo del territorio». Melchionda poi dichiara la disponibilità di Eboli ad intervenire sulle emergenze che si aprono a San Nicola Varco. «Da tempo, in sintonia con l’OIM, abbiamo avviato il programma di rientro assistito, con decine di immigrati che hanno accolto il nostro impegno, usufruendo dei benefici per coloro che optano per il rientro in patria. Già in mattinata abbiamo allertato tutte le nostre strutture sociali, in modo da farci trovare pronti alle eventuali chiamate del coordinamento della prefettura di Salerno per intervenire nelle situazioni più difficili».

mercoledì 4 novembre 2009

CAPACCIO: DUE MAROCCHINI FINGONO INVESTIMENTO E MINACCIANO CON PISTOLA UNA DONNA ITALIANA


CAPACCIO. DUE CITTADINI MAROCCHINI SIMULANO INCIDENTE STRADALE, ARRESTATI

DBIZA Mohamed e NAIM Lekbir, entrambi cittadini marocchini di 29 e 36 anni, sono stati tratti in arresto dai Carabinieri della Compagnia di Agropoli. Nel tardo pomeriggio di ieri, una donna, alla guida della propria autovettura, nel transitare in località Licinella di Capaccio, ha notato due cittadini marocchini che stavano attraversando la strada; improvvisamente, al suo passaggio, DBIZA Mohamed si è buttato per terra simulando di essere stato investito. La donna, scendendo dalla macchina per accertarsi delle condizioni dell’uomo, si è accorta che NAIM Lekbir celava, nella cintola dei pantaloni, una pistola. Notata la preoccupazione della donna, NAIM, mostrandole l’impugnatura dell’arma, la invitava a donare una somma in denaro a titolo risarcitorio per le per le ferite provocate al suo connazionale I Carabinieri della Compagnia di Agropoli, contatati dalla malcapitata, sono arrivati sul posto dopo pochi minuti. NAIM, alla vista dei militari, si è dato alla fuga, tentando di disfarsi della pistola gettandola in un cespuglio. Prontamente raggiunto, lo stesso ha cercato, senza successo, di eludere il controllo aggredendo gli operanti. L’arma, recuperata subito dopo, è risultata essere una pistola giocattolo priva del previsto tappo rosso. Sentito il Magistrato di turno presso la Procura della Repubblica di Salerno, entrambi sono stati tratti in arresto con l’accusa di tentata estorsione e resistenza a Pubblico Ufficiale e, espletate le formalità di rito, sono stato associati presso la Casa Circondariale di Salerno a disposizione dell’A.G. competente.