domenica 24 gennaio 2010

SPINETA DI BATTIPAGLIA: STANATO ACCAMPAMENTO DI ZINGARI SUL LITORALE

Sgomberato campo Rom a Spineta nei pressi delle spiaggia: dieci fermati

Dieci persone fermate e in fase di identificazione. È il bilancio di un blitz effettuato all’alba di stamani dai carabinieri in località Spineta di Battipaglia, che ha consentito di smantellare un accampamento rom nei pressi della spiaggia. Gli oltre 50 militari, diretti dal comandante del reparto operativo, tenente colonnello Francesco Merone, che si è avvalso anche dei carabinieri delle compagnie di Battipaglia ed Eboli, delle unità cinofile e di un elicottero del settimo nucleo di Pontecagnano, hanno provveduto a setacciare palmo a palmo l’accampamento, controllando autoveicoli, telefoni cellulari in possesso dei nomadi, le roulottes parcheggiate in riva al mare, la loro provenienza, ma soprattutto al recupero di refurtiva. L’operazione è ancora in corso e soltanto nella mattinata di domani si potranno conoscere gli esiti. Da quanto è trapelato i carabinieri avranno nelle prossime altri obiettivi da controllare sull’intero territorio provinciale, al fine di contrastare il fenomeno della clandestinità

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BANDA DI ZINGARI DEPREDAVA E RUBAVA NELLA PIANA DELLA SELE


SGOMINATA BANDA DI ROM DEDITA A FURTI
Quattro cittadini rom arrestati, uno denunciato e al momento irreperibile. E' il bilancio di una operazione avviata ieri dai carabinieri del comando provinciale di Salerno sull'intero territorio e conclusasi nelle prime ore di questa mattina. L'operazione coordinata dal procuratore della repubblica di Salerno, Franco Roberti, ha visto l'impiego di una cinquantina di militari del reparto operativo, diretti dal tenente colonnello Francesco Merone, delle compagnie di Eboli e Battipaglia, delle unità cinofile e di un elicottero del nucleo di Pontecagnano. Numerose le perquisizioni effettuate nella zona del litorale a sud del capoluogo, dove spesso si concentrano nuclei di etnia rom. L'indagine èstata avviata nello scorso mese di ottobre, a seguito di numerosi furti nel capoluogo ed in provincia. L'attività di monitoraggio effettuata dai carabinieri ha consentito l'individuazione di un gruppo di rom che periodicamente si spostava da una zona all'altra della provincia, facendo coincidere il proprio spostamento con un aumento di furti ai danni di abitazioni e di esercizi commerciali. Il blitz di ieri mattina in località Spineta di Battipaglia, dove un campo rom sorgeva in prossimità della spiaggia, ha consentito ai militari di recuperare anche un'ingente refurtiva. Le quattro persone arrestate sono state trovate in possesso di numerosi arnesi che sarebbero stati utilizzati per compiere i furti e, da quanto è emerso dal lavoro investigativo, gli arrestati operavano soprattutto nel corso della notte, spostandosi con autovetture di risultate rubate. Le indagini proseguono per individuare altri responsabili.

22 Gennaio 2010


martedì 19 gennaio 2010

LUCANIA, LA TERRA DEI TRE IMPERI D’OCCIDENTE


LA TERRA DEI TRE IMPERI

di Aristocrazia Duracruxiana
Conosciuta anche col meno amato nome bizantinofono di “Basilicata”, la Lucania è senz’altro una delle regioni d’Italia meno conosciute, visitate, turisticizzate; e non è un caso, né tantomeno la sfiga, ma una meravigliosa evidenza della sua natura di terra fiera, impervia e senza compromessi.Gli stessi Romani dovettero faticare non poco per penetrarvi e sottometterla, senza fra l’altro riuscirvi completamente per via dell’ardore dimostrato dagli antichi “Lucoi” (foto 1), i “boscosi” abitanti autoctoni, che in ogni caso non permisero la costruzione di alcuna via di collegamento diretto fra Roma e l’approdo metapontino al mar Jonio, che sarebbe invece dovuta essere quella via Appia, di fatto deviata verso le puglie.Questa sua natura geografica severa e impietosa è riuscita a proteggerla nei secoli da invasioni, stanzialità allogena, ipertrofia demografica, immigrazione e persino da quel turismo di massa in ogni caso nefasto; e tuttociò nonostante in poco spazio, delimitato da ben due mari, vi sia un concentrato di preistoria, fenomenologia carsica e geologica fra cui laghi vulcanici unici nel loro genere come quello di Monticchio, una orografia spettacolare e molto simile a quella alpina, spiagge incontaminate, siti archeologici, templi greci, città romane, grotte paleocristiane, chiese rupestri, cattedrali gotiche e castelli medievali. Il tutto ammantato da un clima secco e ideale in ogni stagione, una pulizia dell’ambiente degna d’un paese del nord Europa, ed una cordialità dei locali senz’altro specchio di quelle certezze etnografiche e identitarie che accennavamo all’inizio.
Anzitutto, girando per la regione, si fatica a credere di trovarci nell’ipertrofica e cementosa Italia attuale, quando in piena stagione estiva, pur procedendo su strade e superstrade di grande raccordo intraregionale, possono trascorrere interi minuti di orologio senza che s’incroci neppure un’altra automobile. Fantastico.
Eppure di ricchezze che la rendessero appetibile questa terra ha sempre abbondato: i Greci, nel VII secolo a.C. già intrattenevano benevoli scambi commerciali con le popolazioni locali, i cui cenni reciproci furono da presto ben riscontrabili nell’artigianato (foto), nei costumi, nella cultura enologica della regione che non a caso chiamarono Enotria e che, sbarcativi a Metaponto, fascinarono e assorbirono a loro volta, amplificandone poi il gusto e le forme grazie al successivo imperialismo magnogreco che fece da cassa di risonanza della cultura lucana sino a Roma: si guardi la somiglianza delle armi (foto), la presenza nell’Olimpo sia greco che romano di divinità italiche antichissime come la Dea Mefite, venerata in questi luoghi come nume tutelare della fertilità e della terra.
E poi i Romani con Venosa, che diede i natali al poeta latino Orazio; i Normanni con Melfi, quando tra il 1000 ed il 1100, incrociando il loro animo guerriero con l’antica spiritualità italo-greca (che si alimentava dell’esperienza monastica basiliana), andarono a forgiare su quei territori una nuova cultura di stampo fortemente europeistico ante litteram, inaugurata politicamente da Carlo Magno e proseguita poi con gli Ottoni sino a Federico II che farà del maestoso castello di Melfi la propria residenza ed una delle roccaforti strategiche del Sacro Romano Impero contro l’invasore infedele, inquadrando tale zona all’interno d’un sistema difensivo innovativo e avveniristico costituito nel Giustizierato di Basilicata attraverso un atto giurdico di rilievo storico denominato “Statutum de reparacione castrorum”.
Basti pensare che la prima Crociata, promossa da papa Urbano II, fu indetta ufficialmente a Banzi, (annoverato non a caso fra i nostri Lvci Dvracrvxiani), un incantato borgo lucano ove ogni anno si celebra la ricorrenza dell’evento attraverso una pomposa rievocazione storica (foto).
Forse nessun altro punto geografico dell’Europa costituisce quel perfetto fuoco di intersezione delle tre grandi culture occidentali, l’ellenica, la latina e la gotica, i tre grandi imperi d’Occidente che seguendo una linea longitudinale, non poi così solo immaginaria, sembrano volersi passare cronologicamente il testimone d’una egemonìa fatidica e ideale che ieraticamente rappresenti l’ascensione dell’uomo verso l’Alto.
Ed il tempio di Hera, eretto presso Metaponto nel VI secolo a.C. sui resti di un preesistente villaggio neolitico, e chiamato a partire dal Medioevo anche “Tavole Palatine” (forse per averne Carlo Magno ripreso le fattezze esteriori nel far disegnare la propria mensa palatina, o forse in onore di Ottone II che ivi stanziò le proprie truppe in occasione della grande e gloriosa offensiva sferrata contro i saraceni nel 982), è una degna rappresentazione topografica di tale fusione ideale e politica. Quel che è certo è che all’ombra di quelle colonne ancora vibrano i dotti sussurri dei discepoli pitagorici che vi si raccoglievano per studiare gli insegnamenti del grande matematico nativo di questi luoghi e che, val ricordarlo, ben poco ha da invidiare in termini di riconoscimenti storico-scientifici ai suoi colleghi arabi, cinesi, atzechi o egizi…troppo spesso mendacemente considerati dai soliti patetici xenofili d’accatto le sole grandi menti scientifiche dell‘antichità..
E lo stesso monachesimo occidentale ha lasciato qui le proprie veementi testimonianze ancora una volta in controtendenza rispetto al flusso di eventi storico-politici propri della latitudine del luogo: l’influenza bizantina sul meridione d’Italia dopo la caduta dell’Impero d’Occidente è stata indubitabilmente forte, sebbene osteggiata con onore ed orgoglioso irredentismo ereditario da parte di chi, a ragione, si sentiva ben più romano di Bisanzio per maggiore prossimità etnica, culturale ma soprattutto per diretta discendenza giuridico-politica: Longobardi, Franchi ed infine gli ultimi e più sincretici depositari dell‘”imperialità romana“, i Germani.Ed a conferma di tali consecutiones storiche soccorre in primis l’archeologia: monumenti ipogei come le chiese rupestri del materano, ed in particolare la Cripta del Peccato Originale, forse la più importante scoperta di archeologia cristiana dal dopoguerra, interamente affrescata con scene della creazione ad opera di monaci benedettini dell’VIII secolo, confermano, con una sorta di “innesto della tradizione pittorica beneventana”, una presenza monastica non di matrice bizantina, come sarebbe stato geograficamente più logico, bensì monastico-occidentale, e quindi filo-imperiale, che testimonia come la Lucania sia passata dai Greci ai Germani senza esser transitata per dominazioni levantine, al pari di altre regioni meridionali meno fortunate come la Sicilia, la Puglia e la stessa Campania.
Del resto, l’ossessiva presenza di maschere apotropaiche in pietra di ogni dimensione, incastonate negli angoli più reconditi dei vicoli paesani di questi scrigni d’arte svettanti di torri e campanili, devono aver avuto il loro effetto per aver protetto così amorevolmente un territorio che appare immacolato nella sua preservazione architettonica, artistica e ambientale: Craco, il paese fantasma (dove son state girate le sequenze più drammatiche della “Passione” di Mel Gibson, ma anche, insieme ai “Sassi” di Matera, scene dell’ultimo “Guerre Stellari” – non che ciò debba esserne vanto, ma una constatazione di pregio estetico sì -); Ripabianca, appollaiata su un colle da cui risplende in quel suo lucore che fa comprenderne il nome; Vaglio, che ospita un altopiano interamente occupato da siti archeologici risalenti al neolotico all’interno dei quali compaiono misteriose croci greche istoriate nella pietra a riprova dell’immanente valenza antropologica occidentale del sacro simbolo; Atella, caratterizzata da una spettacolare piazza monumentale. Che dire?! Parliamo di borghi d’inestimabile fascino che sembrano strappati alle tele di qualche pittore romantico (e quanti ne son venuti qui a trarre ispirazione, soprattutto tedeschi..).
Acerenza, altro borgo che toglie il respiro, preserva forse la più bella cattedrale in stile romanico-normanno che si trovi su suolo italico, e la cripta, datata 1524 raccoglie testimonianze templari ed una serie di affreschi del Todisco che richiamano al senso più profondamente cristiano della vita e della morte (foto).La presenza templare e dei Cavalieri Teutonici, testimoniata non solo da numerose commende fra cui, celeberrima, quella di Venosa, ma soprattutto da incontrovertibili prove simbologiche repertabili ovunque sul territorio della regione, ha sempre assicurato una salvaguardia degli accessi a e dal mare efficiente e capillare, garantendo alla Lucania una salubrità invidiabile rispetto ad eventi invasori ed inculturazionisti: citiamo per tutti l’evento storico che vede gli Ospedalieri nel 1480 respingere l’assalto dell’esercito di Maometto II durante il tentativo di occupazione rodiese, alla cui difesa contribuìrono decisivamente le forze cristiano-occidentali coalizzatesi contro gli infedeli e dipartitesi proprio dai porti lucani.A questo riguardo non possiamo descrivere che come “indescrivibile” (ma testabile da chiunque volesse tentare l’impresa) l’emozione dell’approdo dal mar Jonio alla costa metapontina da Noi effettuato, pagaja alla mano, partendo dalla spiaggia di Nova Siri in direzione della foce del fiume Sinni, lungo lo specchio di golfo antistante Metaponto-Policoro: in questo punto la costa è rimasta talmente incontaminata – persino dal cemento alberghiero – che riteniamo la scena che ci ha accolti possa esser stata davvero simile a quella vissuta dai primi visitatori greci che sbarcarono qui oltre 700 anni prima di Cristo (foto): uno sconfinato arenile incorniciato da una folta vegetazione boschivo-marittima che, inoltrandoci lungo il corso del fiume una volta superata la foce, offre una varietà di specie animali e vegetali a tutt’oggi insperabile da potersi scorgere con tanta facilità (foto). Ed il pensiero vola ad oltre quella foce, punto d’intersezione ed incontro fra due magnifiche civiltà consanguinee: la greca e la latina; il salato della commozione prende il posto di quello degli schizzi della risacca nel preciso istante in cui la nostra piccola prora di tecnologico poliuretano espanso scivola oltre tale limes compiendo un passaggio geofisico così semplice, ma dal tenore simbolico così elevato e solenne. (foto)
E poi Matera (foto), che con la sua sconfinata gravina (foto) offre allo spettatore quel qualcosa di spiazzante che troppo spesso gli esterofili da erba del vicino sempre più verde – grazie al cagar sulla propria – sono andati a cercarsi all’estero, senza mai farsi un giretto in auto dalle proprie parti.Quanto a Matera di notte è un altro spettacolo decisamente da vivere più che da leggere: nostro impegno è fornire lo spunto, la garanzia e qualche immagine, nulla di più, il resto è lì che v’aspetta!
Il piccolo lago vulcanico di Monticchio è bellissimo, immacolato nella sua perfezione geometrica, ed ha nell’estrema profondità delle sue verdi acque una caratteristica geologica che gliene garantisce primato nazionale. Chissà che là sotto non si celi in qualche modo anche parte di noi…una foto subacquea l’abbiamo comunque strappata al pelo d’acqua e alle ninfee che ne velano l’alveo.
Concludiamo con il cibo gustato in occasione del viaggio: divino come il vino, e come gli dei che, greci, romani o lucani, se ne saranno deliziati a sfinimento sin dall’inizio dei tempi, e così è rimasto: mare o montagna, con pochi euro gusterete alla grande e ovunque una cucina semplice, ricca e identitaria; da segnalare le burrate fresche di giornata servite nelle masserie: almeno in quel latte vero come la vita il tempo s’è fermato da un pezzo, sprezzante certezza di qualsiasi indegna sofisticazione organolettica: sa di latte lucano perché è prodotto in Lucania.

“URTARONO GLI SCUDI DI CUOIO, LE LANCE E IL FURORE DEGLI UOMINI CORAZZATI DI BRONZO; E GLI SCUDI DI BRONZO COZZARONO INSIEME; GRAN FRAGORE SALIVA”Omero, Iliade, VIII.

HELMUT LEFTBUSTER e G.dX.

giovedì 14 gennaio 2010

EBOLI: NORDAFRICANI FUGGIASCHI DI SAN NICOLA VARCO OCCUPAVANO ABUSIVAMENTE EX STABILIMENTO APOF.




Apof: blitz anti irregolari nella Piana


Quindici le persone sgomberate dall'ex Apof di Eboli. Il blitz è stato portato a termine dai carabinieri della locale compagnia. Secondo quanto rilevato dagli uomini del tenente colonnello Nobile Risi gli extracomunitari di origini nordafricane avevano occupato abusivamente l'area dando vita ad un vero e proprio accampamento di fortuna. In seguito all'intervento, i nordafricani sono risultati tutti in regola con il permesso di soggiorno. Solo uno di loro è stato denunciato dalle forze dell'ordine per inosservanza a pregresso decreto di espulsione. L'uomo è stato tratto in arresto, mentre i suoi compagni sono stati tutti denunciati per invasione di suolo privato. Seconda operazione in poco più di una settimana nella Piana del Sele. Il blitz dell'Apof era stato anticipato da un'azione simile portata a termine nel complesso residenziale La Vela di Santa Cecilia da parte dei militari. Controlli che proseguono sin dallo sgombero del ghetto di San Nicola Varco. Da allora il territorio ha assistito ad una vera e propria diaspora. Chi, tra i migranti, non ha trovato riparo presso le strutture pubbliche messe a disposizione dalle istituzioni, sembra destinato a continuare a vagare in cerca di un tetto. Ieri nella Piana del Sele, inoltre, sono giunte anche le telecamere di RaiTre con l'intento di mettere a punto un parallelo tra le vicende di Rosarno, in Calabria, e quelle degli immigrati di San Nicola Varco. L'azione dei carabinieri, tornando alla cronaca locale, si è svolta, però, su due fronti. Mentre, infatti, i militari entravano nell'ex Apof, altre pattuglie rastrellavano la fascia costiera ebolitana rinvenendo un campo rom istallato su terreni di proprietà del demanio dello Stato. Una ventina tra roulottes, camper ed automobili al seguito. Nomadi già noti alle forze dell'ordine e che in passato avevano abitato proprio nel ghetto di San Nicola Varco al tempo in cui l'area dell'ex mercato ortofrutticolo voluto dalla Regione Campania - e mai avviato dopo la sua realizzazione - era stata occupata da famiglie rom ben presto giunte ai ferri corti con i nordafricani che man mano entravano la zona. In seguito all'operazione di ieri i capi famiglia nomadi sono stati denunciati dai carabinieri della compagnia di Eboli per occupazione abusiva di suolo demaniale. La loro posizione resta al vaglio delle forze dell'ordine e della magistratura.


BATTIPAGLIA: ARRESTATO UN ALTRO ZINGARO PLURIPREGIUDICATO


Battipaglia: arrestato pluripregiudicato croato
Questa mattina a Battipaglia, nella zona litoranea,i carabinieri del nucleo radiomobile della locale compagnia, diretti dal luogotenente Andrea Di Donato, hanno arrestato il pluripregiudicato Mirko Ahmetovic ventiquattrenne croato senza fissa dimora, risultato inottemperante all’ordine di lasciare il territorio nazionale emesso dalla questura di Salerno il 17 marzo 2009.Il giovane è stato trattenuto nelle camere di sicurezza, in attesa del rito direttissimo già fissato per domani.

Anna Mollo



PONTECAGNANO : PRESO CLANDESTINO NIGERIANO MENTRE RUBAVA UN'AUTO


Pontecagnano: nigeriano arrestato per tentato furto


Nella tarda serata di ieri, nel centro abitato di Pontecagnano, i Carabinieri della locale Stazione, diretti dal Mar. Andrea Ciappina, hanno arrestato, nella flagranza dei reati di tentato furto aggravato e permanenza clandestina nel territorio nazionale, il cittadino nigeriano Evans OMOIWE di 28 anni. I militari, nel corso di un servizio di controllo del territorio, hanno sorpreso l’extracomunitario mentre tentava di asportare un’ autovettura Honda Civic.L’uomo, vistosi scoperto, dopo alcuni metri percorsi alla guida dell’auto, ha tentato la fuga a piedi venendo bloccato arrestato. ll veicolo è stato restituito al proprietario.L’arrestato è trattenuto nelle camere di sicurezza della Stazione di Pontecagnano, in attesa del rito direttissimo già fissato dall’Autorità Giudiziaria.


domenica 10 gennaio 2010

CLANDESTINI NORDAFRICANI OCCUPANO ABUSIVAMENTE CASE NELLA PIANA

EBOLI: BLITZ ANTI IMMIGRAZIONE CLANDESTINA, 13 DENUNCE ED UN ARRESTO

Operazione dei Carabinieri di Eboli nella Valle del Sele contro l'immigrazione clandestina. Decine di militari hanno setacciato il vasto territorio dell'entroterra ebolitano, spingendosi poi fino alla zona della litoranea. Nel mirino dei Carabinieri individuare la presenza di immigrati clandestini che dimorano tra le coltivazioni oppure occupano abusivamente anche edifici fatiscenti. I militari sono intervenuti nel Parco La Vela a S. Cecilia dove alcuni marocchini avevano occupato abusivamente due appartamenti. Dopo la denuncia della proprietà i Carabinieri della Compagnia di Eboli, diretti dal Tenente colonnello Nobile Risi, hanno provveduto allo sgombero dell'edificio. Nello stesso momento i militari sono intervenuti anche presso un agriturismo di Foce Sele dove un altro gruppo di cittadini extracomunitari, anche loro marocchini e clandestini, avevano occupato abusivamente alcuni locali. Il bilancio del doppio blitz conta ben 13 stranieri non comunitari e quindi senza permesso di soggiorno denunciati per concorso in occupazione di edificio privato. Uno di essi è stato arrestato perchè era già destinatario di un provvedimento d'espulsione. Una zona molto delicata quella dove operano i militari agli ordini del tenenete colonnello Risi. La conformazione del territorio favorisce l'utilizzo degli immigrati come manovalanza a buon mercato nelle campagna ma soprattutto da parte della criminalità organizzata. L'operazione dei carabinieri rientra nella prevista attività di monitoraggio contro il fenomeno dell'immigrazione clandestina e giunge dopo l'operazione di sgombero del centro di San Nicola Varco dove dimoravano tantissimi extracomunitari ma che nel giorno del blitz dello scorso dicembre fecero perdere le proprie tracce.

www.tvoggisalerno.it

lunedì 4 gennaio 2010

BATTIPAGLIA: FERMATE DONNE ZINGARE IN PROCINTO DI RUBARE NEGLI APPARTAMENTI



Battipaglia. arrestate tre nomadi per tentato furto in appartamento

Nella tarda serata di ieri, i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile di questa Compagnia, hanno tratto arresto, nella flagranza del reato di tentato furto aggravato, le cittadine croate, senza fissa dimora, pluripregiudicate:  PAVLOVIC Sauda, nata a Pirot (Croazia) il 20 luglio 1989;  P. V. cl 1993;  N. J. cl. 1995. Le tre, dal curriculum criminale di tutto rispetto a dispetto della giovanissima età (due di loro sono minorenni), a seguito di attivazione anonima pervenuta al 112 attestato presso questa centrale operativa, venivano individuate, bloccate ed arrestate da una pattuglia del Nucleo Radiomobile di questa Compagnia, diretto dal Luogotenente Andrea DI DONATO, proprio mentre stavano per forzare, servendosi di un arnese da scasso, la porta di ingresso di un appartamento sito nel centro di questa città. Le due minori sono state associate presso il Centro di Prima Accoglienza di Napoli Nisida, mentre la maggiorenne è trattenuta presso le camere di sicurezza di questa caserma in attesa del rito direttissimo già fissato dalle Autorità Giudiziarie. Dalle perquisizioni nei confronti delle arrestate sono saltati fuori numerosi arnesi da scasso, in particolare della schede in plastica utilizzare, con mano esperta, per aprire le porte di accesso degli appartamenti. Se non neutralizzate dai militari dell’Arma le tre avrebbero sicuramente portato a termine numerosi furti ai danni delle abitazioni della città.

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