mercoledì 25 febbraio 2009

EBOLI:RUMENO STUPRA UNA RAGAZZINA TREDICENNE

Violenta una 13enne, rumeno in manette

Massimiliano Lanzotto

Eboli, minacce alla madre per farla tacere Il padre imprenditore all’oscuro della vicenda. Il 20enne è stato preso quando aveva giá le valigie pronte per fuggire. E’ agli arresti domiciliari
Eboli. Un rumeno di 20 anni violenta una connazionale tredicenne con la banale scusa di fargli ascoltare la musica. La trappola è scattata appena la ragazzina ha messo piede in casa. Alexandru Baicu, una volta nella sua camera, in un alloggio di via Pio XII, ha chiuso la porta a chiave e si è avventato sulla ragazzina. Secondo le accuse, un rapporto sessuale completo contro la volontá della ragazzina. Era il pomeriggio del 14 agosto scorso. Altre volte, sotto minaccia, la tredicenne ha subìto violenza sessuale. I carabinieri della compagnia di Eboli, diretta dal maggiore Nobile Risi, ieri lo hanno arrestato su disposizione del sostituto procuratore Cristina Giusti.La turpe storia di violenza avviene nella comunitá di rumeni di Eboli, uomini e donne che vivono del lavoro di bracciante agricolo. Anche la madre della ragazzina due anni fa è arrivata nella Piana del Sele per lavorare nei campi. Ad Eboli conosce un imprenditore agricolo ebolitano con il quale instaura una relazione stabile. La figlia, che frequenta le scuole medie, viene a vivere con lei ed inizia frequentare la comunitá di connazionali. Della stessa comitiva fa parte anche Alexandru Baicu, che conosce lo zio dell’adolescente, fratello della madre. Così, fingendosi suo amico, prima la invita ad ascoltare della musica e poi la violenta con brutalitá, ignorando i suoi tentativi di divincolarsi.Lo stupro è venuto a galla solo negli ultimi mesi quando la madre della ragazzina violentata, che si era accorta dell’accaduto, si è decisa a denunciare Alexandru Baicu ai carabinieri. La donna non aveva avuto in precedenza il coraggio di presentarsi in caserma perché era stata minacciata dall’uomo: «Sei vai dai carabinieri, ti ammazzo», gli aveva urlato durante un faccia a faccia il ventenne rumeno. E il convivente della donna era all’oscuro di quanto stava accadendo.Avendo preso il sopravvento sulle due donne, Baicu aveva continuato ad avere rapporti sessuali con la tredicenne proseguendo con le sue minacce di morte se avessero parlato. Secondo le indagini dei carabinieri, i rapporti avvenivano in media tre volte alla settimana. L’ultima violenza risale al 29 gennaio scorso quando Baicu è andato a cercarla per fare sesso. Ma da ieri lo "stupratore" è in carcere.Forse sospettava che la trappola stava per scattare, e questo spiegherebbe perché aveva le valigie pronte dietro la porta.Forse si preparava ad espatriare. Alexandru Baicu aveva intuito che tirava brutta aria. Ma il giovane rumeno non ha avuto il tempo di "tagliare la corda". A niente sono servite le bugie dei suoi coinquilini che hanno ripetuto ai carabinieri di non vederlo da giorni nello squallido tentativo di "coprirlo".I militari dell’Arma lo hanno trovato nascosto dietro la porta della cucina, tra scope e pattumiera. Baicu, dopo un passaggio negli uffici della caserma di via Dalla Chiesa, è stato posto agli arresti domiciliari. E’ indagato per violenza sessuale continuata ai danni di una minorenne e minacce.Gli inquirenti esaminano anche la posizione delle due connazionali (due donne di 38 e 30 anni) che, convivendo con l’arrestato, hanno cercato di depistare i carabinieri al momento dell’arresto e, secondo la denuncia della ragazzina, si trovavano in casa al momento della prima violenza sessuale. Loro si sarebbero difese sostenendo di non aver sentito le grida per la musica alta. Salvo poi scoprire che hanno aiutato la 13enne a lasciare la loro casa quando la madre è andata a cercarla lì.
(24 febbraio 2009)

fonte: www.espresso.repubblica.it

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