venerdì 20 marzo 2009

LA REGIONE CAMPANIA REGALA MINI-ALLOGGI AI CLANDESTINI MAGHREBINI...mentre migliaia di famiglie della Piana attendono una casa da decenni.


Container e roulotte Protezione Civile per 1000 immigrati

Eboli – L'Assessorato all'Ambiente della Regione Campania, attraverso la Protezione Civile, ha disposto l'invio ad Eboli, in località Cioffi, di 50 roulotte e 20 container, attrezzati come mini appartamenti, per dare immediata soluzione al problema dell'accampamento di oltre 1000 immigrati provenienti dal Marocco.Entro la fine della prossima settimana, saranno installati altri 60 container. Lo rende noto l'assessore all'Ambiente della Regione Campania, Walter Ganapini: "Abbiamo accolto immediatamente l'appello che ci veniva dall'assessore regionale alle Politiche sociali, Alfonsina De Felice, riuscendo in tempi strettissimi a risolvere una situazione disumana. "Gli immigrati – ha detto ancora Ganapini – erano accampati in condizioni pietose, nell'area dell'ex mercato ortofrutticolo che, peraltro, è di proprietà regionale e dormivano in capanne fatte di materassi. Siamo soddisfatti per il reperimento delle roulotte e dei container, avvenuto in tempi rapidissimi".

Fonte : http://www.casertanews.it/

2 commenti:

SI ha detto...

Credo che la sua spietatezza e superficialità nei confronti del fenomeno migratorio e delle sue conseguenze sia dettato dall'ignoranza che ha della situazione e per il fatto che sicuramente si sente una persona con una ideologia legata alla destra xenofoba.
Forse lei non ha mai "visitato" il campo di San Nicola Varco e non si rende conto in che modo sopravvivono circa 900 migranti marocchini. La maggior parte lavora, senza un contratto, nelle aziende agricole della Piana del Sele. Gli imprenditori della zona fanno leva sul "bisogno", così possono abbassare il prezzo della contribuzione giornaliera da pagare ad ogni lavoratore (parliamo di 20 euro al giorno per 10-12 ore di lavoro nelle serre a 55 gradi o nei campi con il sole e la pioggia).
Intanto i bravi ed "onesti" imprenditori della Piana si arricchiscono sfruttando centinaia di migranti, costretti dalla miopia delle istituzioni locali e dalla pochezza intellettuale di un'opinione pubblica ceca, a sopravvivere in quello che definire degrado è poco.
ai migranti verrano dati container e tende e se migliaia di famiglie attendono ancora un alloggio la colpa non è certo dei migranti ma della regione, provincia, comuni ed enti addetti alla costruzione di alloggi popolari che latitano su questioni così importanti.
Davvero non comprendo il suo astio e odio nei confronti degli immigrati, visto che mantengono vivo il settore agricolo e dell'allevamento delle bufale nella Piana del Sele e non solo.
Quando siede a tavola con la sua famiglia e addenta un frutto della nostra terra meglio che si faccia un esame di coscienza.
stefano

Anonimo ha detto...

L'abusodella manodopera clandestina esiste...e fanno bene le forze dell'ordine a stanare,oltre che denunciare sia gli imprenditori disonesti che gli immigrati in evidenti condizioni di illegalità.
Va da sèche la messa in regola dei lavoratori stranieri in agricoltura comporterebbe un utilizzo più limitato delle risorse umane...dacchè la manodopera inficia decisamente sul valore del prodotto raccolto.
Quindi, rispetto alle presenze maghrebine nella piana, l'offerta sarebbe di gran lunga inferiore alla domanda. E cosa farebbero gli altri "migranti" in esubero?. Io lo immagino già....vsto che molti di costoro oiù che la terra, scelgono vie comode come lo spaccio di di stupefacenti...e le cronache confermano questo dato di fatto.
In seconda analisi, l'aspetto lavorativo è marginale rispetto a questioni molto più delicate come il rapporto in termini etnici culturali e religiosi con la popolazione "autoctona". Ecco perchè ribadisco che siamo di fronte ad un bubbone destinato prima o poi ad esplodere in metastasi.
Comunque rispetto il tuo pensiero pur non pensandola alla stessa maniera. Condivido una cosa di ciò che hai detto: la pochezza e il pressapochismo delle istituzioni locali e regionali nel fronteggiare la questione.

Silarus